DIEGO BOROTTI
Salve a tutti sono Diego Borotti saxofonista, compositore. Mi candido al prossimo direttivo di Midj per dare continuità all’eccellente lavoro del presente direttivo presieduto da Alessandro Fedrigo. Mi sono occupato soprattutto di rapporti istituzionali, con la Federazione e del tavolo di lavoro di Unisca rispetto alle questioni della fiscalità e della previdenza per i musicisti di Jazz. Ritengo che Midj sia un presidio culturale irrinunciabile per la nostra categoria e per il quale invito tutti ad una collaborazione stretta.
EUGENIA CANALE
Se dovessi essere rieletta nel prossimo Direttivo sicuramente porterei avanti i percorsi intrapresi nell’ultimo anno insieme al Direttivo uscente, in particolar modo l’attività di formazione e divulgazione nei conservatori e nelle scuole del terzo settore su tutto ciò che riguarda il nostro essere professionisti. Credo fortemente che occorra lavorare affinchè il panorama del jazz italiano venga concretamente sostenuto in modo trasversale, per questo auspico un’interlocuzione con le alte istituzioni affinchè tali incentivi vengano messi in atto a prescindere dai singoli bandi. In questo discorso non rientrano soltanto i festival jazz ma anche i locali che offrono programmazione di musica jazz, panorama nel quale occorre una maggior interlocuzione tra Stato, Siae e Confesercenti affinchè si individuino strategie che sostengano e non disincentivino la musica live, ma soprattutto che mettano il musicista nelle condizioni di poter accettare condizioni di lavoro sempre dignitose. Credo che lavorare per definire nel modo più chiaro possibile la nostra categoria (che sia un ordine, un albo, un registro) sia necessario per far sì che la nostra attività possa essere svolta sempre più in un contesto di legalità, trasparenza fiscale e etica professionale.
ILARIA CAPALBO
Vorrei candidarmi per il prossimo consiglio direttivo di MIDJ. Da circa sei anno vivo e lavoro in Svezia, dove mi sono trasferita alla fine degli studi. Con la mia candidatura vorrei mettere a disposizione la mia esperienza di musicista all’estero per esplorare strategie legate alle relazioni internazionali. Sono attiva in Europa in diversi progetti e associazioni che supportano l’uguaglianza di genere nell’ambito delle musiche improvvisate, ed é questa una tematica che mi sta particolarmente a cuore. La mia nuova esperienza con la maternità e la famiglia mi ha portato a specializzarmi inoltre negli aspetti che riguardano la vita dei musicisti che sono anche genitori o primary carer, soprattutto per quanto riguarda le pari opportunità per la continuazione dell’attività freelance.
MARTA CAPPONI
1) Vorrei mettere a disposizione la mia esperienza professionale decennale fatta nel Regno Unito per lavorare a nuovi progetti per l’esportazione del jazz italiano all’estero. La mia conoscenza della lingua inglese è ottima e fluida ed i miei contatti con il Regno Unito ed altre realtà europee potrebbero essere messi a disposizione dell’associazione.
2) Mi piacerebbe occuparmi all’interno di Midj di nuovi progetti indirizzati alle donne musiciste e madri, creare nuove opportunità di lavoro per loro ed una sostenibilità per le stesse di una carriera che vada di pari passo alla maternità , un lavoro concreto per dare alle nuove generazioni la possibilità di non dover scegliere tra la maternità e la carriera.
3) Vorrei lavorare a nuove opportunità per tutti i musicisti over 40 in tutte le fasce di età. Artisti con esigenze e carriere diverse dai giovani ma che spesso avrebbero necessità di un supporto extra che li aiuterebbe nella realizzazione di nuovi progetti.
4) Creare un tavolo con Midj e le associazioni di supporto per il benessere della salute mentale dei musicisti, specialmente dopo l’esperienza della pandemia, credo sia di fondamentale importanza iniziare a parlare di questo argomento che spesso è ancora un tabù.
GIANNI DENITTO
Ciao, sono Gianni Denitto, sassofonista e compositore. Sono iscritto a Midj da diversi anni, credo sia il momento di dare il mio contributo. Il mio obiettivo è di far crescere iscritti e la visibilità dell’associazione. Siamo troppo pochi. Iscrizioni strutturali e costanti nel tempo, che non siano legate a un interesse sporadico. Durante la pandemia ho fondato l’associazione YouJazz e collaborato con Midj con il format “il tempo delle idee”. YouJazz è diventata nel frattempo una SRL. Il ruolo di presidente ha permesso di creare connessioni e di far crescere l’azienda in termini di numeri e di visibilità, arrivando alla mia uscita, nell’ottobre 2023, a 15000 iscritti e a un fatturato nel solo 2023 di 140.000 euro senza aiuti esterni. Vorrei dare il mio contributo alla comunità di Midj attingendo a quella esperienza. Oltre al mondo del jazz conosco altre realtà grazie alla collaborazione con artisti del dub, reggae e della techno. Ciò mi permette di avere un termine di paragone ampio sul mondo discografico e della sostenibilità economica di un progetto.
VALENTINA FIN
1. Trasparenza e Comunicazione: vorrei lavorare su politiche e strumenti per garantire la massima trasparenza nella gestione dei pagamenti tra direttori di festival e musicist*. Mi piacerebbe lavorare a delle linee guida chiare e accessibili per entrambe le parti, stabilendo tempi e modalità di pagamento trasparenti e rispettosi dei diritti dei musicist*.
2. Analisi e Ottimizzazione dei Fondi Pubblici: vorrei fare un’analisi dettagliata sulle modalità attuali di gestione dei fondi pubblici destinati al settore jazzistico, identificando eventuali inefficienze e tempistiche delle erogazioni.
3. Lotta alle Disuguaglianze: vorrei dare continuità al lavoro avviato dal precedente direttivo per affrontare le disuguaglianze presenti nel settore musicale jazzistico italiano, promuoveremo politiche inclusive e programmi di sostegno per garantire pari opportunità a tutti i musicist*.
4. Potenziamento della Partecipazione a Bandi Finanziari: partecipare con MIDJ a bandi non solo statali, ma anche regionali, fondazioni bancarie e altre fonti di finanziamento esterne al Fondo Unico dello Spettacolo (FUS).
ANTONIO PETRALIA
Ciao a tutti, sono Antonio Petralia, nato a Catania il 7 febbraio 1966, vivo in Sicilia e sono musicista e direttore artistico, mi sono laureato in batteria e percussioni jazz presso il Conservatorio Bellini di Catania. In qualità di candidato al direttivo dei Musicisti Italiani di Jazz, sento di poter dare il mio contributo, in aggiunta, al già mirabile lavoro fatto da chi mi ha preceduto proprio in virtù dell’esperienza maturata ricoprendo ambedue i ruoli che mi ha dato la possibilità di riflettere e ragionare sui bisogni del musicista. Mi impegno a sostenere attivamente i musicisti italiani di jazz di tutte le età con attenzione alla valorizzazione dei talenti emergenti, attraverso programmi di mentorship e opportunità di visibilità. Insieme, lavoreremo per la difesa dei diritti e degli interessi dei musicisti jazz italiani, includendo la tutela del diritto di improvvisazione, nonché promuovendo l’attuazione di condizioni contrattuali eque. Cercherò, inoltre, di promuovere l’innovazione nel jazz, incoraggiando l’esplorazione di nuovi approcci musicali. La trasparenza e la partecipazione democratica saranno al centro delle nostre operazioni, garantendo che le decisioni siano prese in modo inclusivo e responsabile.
FRANCESCO SCARAMUZZINO
Mi chiamo Francesco Scaramuzzino, pianista, compositore e didatta, sono iscritto a MIDJ già da qualche anno. La Calabria, dove vivo, è una regione, legata ai tesori della Magna Grecia, che fa ancora fatica ad unire i vari aspetti culturali e artistici (musica, arte, storia…) perché mancano i collegamenti stabili tra i soggetti operanti nel territorio in tali settori. La musica jazz come musica di improvvisazione, si presta ad unire i vari ambiti interagendo in modo costruttivo. Quello che si nota, però, è la mancanza di legami tra i vari protagonisti, dai manager agli artisti. La nostra associazione può aiutare a crescere e promuovere la scena jazz locale che è ricca di artisti giovani e meno giovani che hanno l’urgenza di una interazione migliore fra loro e il mondo culturale che li circonda. Penso che una possibilità potrebbe essere quella di far iscrivere a MIDJ molti colleghi, soprattutto giovani e riuscire a far capire loro che il futuro dipende da quanto si riesce a lavorare insieme. Gli obiettivi che mi propongo sono quelli di promuovere il jazz nell’educazione musicale, offrendo lezioni e workshop per giovani e adulti. Diffondere maggiormente il Jazz nelle scuole per incoraggiare i giovani talenti e offrire loro opportunità di esibizione. Mi piacerebbe, inoltre, che in futuro si riuscissero a reperire fondi per progetti di ricerca a livello storiografico e musicologico.
GIULIO SCOGNAMIGLIO
Sono Giulio Scognamiglio e ho deciso di propormi per il secondo mandato come componente del direttivo di Midj, Musicisti Italia di Jazz. Sono stati due anni importanti, gli anni di uscita dalla pandemia e con una serie di scelte politiche e giuridiche che rendono sempre più precaria la figura del musicista, artista compositore e performer. Ho cercato di mettermi a disposizione del direttivo, di questo gruppo di lavoro, apportando competenze trasversali e diversificate rispetto alla mia attività artistica , in quanto sono legato al mondo dell’accoglienza e del turismo, alla attività profilazione dei territorio e delle attività sostenibili sui territori stessi. Mi rendo disponibile a continuare un’attività quindi anche di organizzazione delle procedure per il buon funzionamento della nostra associazione.
FLAVIO SPAMPINATO
Con la mia candidatura per il 2024, intendo portare all’interno del direttivo di MIDJ un contributo giovane e internazionale, con un sguardo rivolto alla rappresentazione delle diverse identità all’interno del panorama musicale contemporaneo. Forte della mia pluridecennale esperienza tra Roma, Berlino e Bruxelles (dove risiedo dal 2015), mi impegnerò a creare legami e ponti di comunicazione col fine di arricchire il campo di azione di MIDJ e dei musicisti di jazz italiani all’estero. Tramite il dialogo con realtà esistenti nel campo dell’educazione e della promozione della musica jazz, mi porrò come obiettivo la ricerca spazi e risorse che possano facilitare residenze artistiche, momenti di scambio e di creazione progettuale a breve e lungo termine. Trasparenza e responsabilità contraddistingueranno le mie proposte all’interno del direttivo, coinvolgendo attivamente gli altri membri durante il processo decisionale.
SUSANNA STIVALI
Vorrei continuare a lavorare sulle tematiche che mi hanno vista maggiormente impegnata nel direttivo uscente.
Bandi: stiamo raggiungendo grandi risultati con bandi vinti tra i quali quello Per chi Crea,che ci ha permesso di portare il jazz italiano al Jazzahead di Brema ed un’altro che ci porterà nei Conservatori Italiano con varie iniziative.Vorrei poter proseguire e mettermi a disposizione per continuare ad avere opportunità attraverso l’ideazione di bandi che danno occasioni di lavoro e visibilità per il jazz italiano in Italia e fuori.
Export: vorrei continuare a mettere a disposizione le mie esperienze fatte all’estero all’interno del nuovo direttivo per un continuo confronto con le istituzioni per fare crescere l’export del jazz italiano.
Parità di genere: vorrei continuare a lavorare con il tavolo dedicato a questa tematica e fare crescere il premio Gender equity (due edizioni)dedicato alle realtà di festival italiani con maggiore attenzione alla parità di genere all’interno delle loro programmazioni.