La buona musica ha bisogno di essere comunicata, condivisa, di varcare i confini, di essere fruibile live per un sempre maggior numero di spettatori, appassionati, operatori.
Di che cosa ha necessità la nuova scena jazz italiana? Come far conoscere e circuitare le eccellenze, allineandosi agli alti standard qualitativi europei? I-Jazz, l’organizzazione e associazione che racchiude e ingloba i principali festival jazz italiani, ha deciso di sostenere con forza la promozione e il supporto ai giovani musicisti e alle giovani band. Portare i nostri musicisti a suonare nei club e nei festival europei, far circuitare la loro musica, cercare nuove influenze, legami, collaborazioni, ampliare il bacino di fruizione e di utenti, è questo l’obbiettivo di “Nuova Generazione Jazz”, progetto che si è già dimostrato in grado di strutturare la presenza dei jazzisti italiani nelle rassegne, all’interno dei palinsesti dei club, nei festival italiani e di prestigiose istituzioni e città europee.
Dopo il successo dell’edizione 2018, che ha visto alcune delle band e dei musicisti selezionati lo scorso anno suonare a Londra, Reykjavik, Praga, Oslo, Budapest e in molti prestigiosi festival italiani, I-Jazz, con il supporto del MiBac, ha rinnovato l’impegno progettuale anche per il 2019 lanciando una call aperta a tutti i soci dell’associazione e agli iscritti di MIdJ (associazione dei musicisti italiani di jazz) per la selezione di 12 nuove band (9 under 35 e 3 under 45) da sostenere e promuovere per tutto l’arco del 2019.
A valutare e selezionare i vincitori, su oltre 100 proposte arrivate, è stata una specifica commissione formata da Enrico Bettinello (membro board EJN, curatore, critico), Corrado Beldì (presidente I-Jazz), Pino Saulo (conduttore Radio 3 Suite Jazz/Battiti), Wim Wabbes (direttore artistico Handelsbeurs, Gent, Belgio, ex membro board EJN), Martyna Markowska (su richiesta di Simone Graziano, presidente di MIdJ, in sua sostituzione | direttore artistico City Of Gardens/JazzArt Festival, Katowice, Polonia).
Le band vincitrici e che saranno sostenute da I-Jazz:
Andrea Grossi Blend 3
Andrea Grossi, double bass; Michele Bonifati, el. guitar; Manuel Caliumi, alto sax
Blend 3 è un organismo composto da tre personalità differenti ma affini, che esplora le possibilità sonore di un trio che, senza alcuna scaletta prestabilita, utilizza composizione ed improvvisazione come unico materiale. In questo modo ciò che già è scritto viene proposto con la stessa presenza e freschezza di un’improvvisazione e, allo stesso tempo, l’improvvisazione come prassi e non come genere viene sviluppata con profonda funzione compositiva. Blend 3 non sa quanti brani suonerà o quanto improvviserà, conosce soltanto il suo bisogno primario: prendere nuovamente vita ricercando un costante senso di unicità.
Blend 3 is an organism made up of three different but similar personalities. The group explores the diverse sonorities of a trio that, without a predetermined set, utilizes composition and improvisation as its only resources. By means of this combination of composition and improvisation, what is already written is proposed in an original and revisited way time after time. Concurrently, improvisation as an actual practice rather than as a genre is developed with a deep compositional function. Blend 3 does not know how many pieces it will play or how long it will improvise for. The only thing it knows is its primary need: to come alive repeatedly by researching a constant sense of uniqueness.
Video: https://youtu.be/GZ651HopePc
Camilla Battaglia EMIT
Camilla Battaglia, vocals-piano-efx; Michele Tino, alto sax; Andrea Lombardini, el. bass; Bernardo Guerra, drums
Un repertorio completamente originale, scritto da Camilla tra la fine del 2016 e il 2017, frutto della sperimentazione di tecniche compositive che comprendono principalmente l’utilizzo seriale di lettere e numeri, unita ad un interesse e passione personale per il concetto di Tempo (in campo scientifico, filosofico, ma ovviamente anche legato al veicolo della musica). Una musica in cui convivono diverse linee ritmiche e melodiche, spesso palindrome, a sottolineare l’esistenza di innumerevoli realtà discontinue. La finalità dell’espressione musicale sta nel perdere il senso di posizionamento temporale a cui siamo abituati: prima-ora-dopo.
An original repertoire, written by Camilla between the end of 2016 and 2017, which is the result of experimenting with compositional techniques that mainly include the serial use of letters and numbers, combined with a personal interest and passion for the concept of Time (in science, philosophy, but obviously also related to the vehicle of music). This music contains different melodic and rhythmic lines to underline the existence of innumerable discontinuous realities which cohabit. The purpose of the musical expression is losing the sense of temporal positioning we are accustomed to: before-now-after.
Video: https://youtu.be/FhDp_6HaopU
Filippo Vignato Quartet
Filippo Vignato, trombone; Giovanni Guidi, piano; Luca Fattorini, double bass; Emanuele Maniscalco, drum
Filippo Vignato riunisce in questo gruppo alcuni tra i più sensibili musicisti creativi della nuova generazione: Giovanni Guidi al pianoforte, Luca Fattorini al contrabbasso ed Emanuele Maniscalco alla batteria. Il risultato è una musica luminosa, che prende vita dall’apparente contrasto tra una scrittura profondamente lirica e una naturale tensione verso l’improvvisazione astratta, dove convivono melodie di ampio respiro e vorticosi climax che riportano alle avanguardie europee del secolo scorso. Nel settembre 2017 viene pubblicato Harvesting Minds (Cam Jazz), il secondo album come leader per Filippo Vignato dopo Plastic Breath (Auand 2016).
In this fully acoustic quartet, Filippo Vignato puts together some of the most sensitive and creative musicians of the new Italian generation. The result is a luminous music that comes to life from the apparent contrast between profoundly lyrical writing and a natural tension towards abstract improvisation, where widely-breathed melodies and vertiginous climaxes harken back to 20th century European avant-guarde styles. Through the eloquence provided by powerful interpretative capacities and a constant attention in maintaining dialogue and reciprocative listening, the quartet narrates a music that is sparked by the infinite human desire to reach a place where consciousness and unconsciousness meet.
Video: https://youtu.be/Zgbqay3srpM
Gabriele Boggio Ferraris Quartet
Gabriele Boggio Ferraris, vibraphone, composition; Massimiliano Milesi, sax; Alessandro Rossi, drums; Giacomo Papetti, double bass
La nuova formazione di questo quartetto prosegue il discorso iniziato a fine 2014 con l’album Penguin Village, un disco che ha ricevuto ottimi consensi dalla stampa specializzata ed è coinciso con la nascita di UR Records, etichetta indipendente fondata dallo stesso vibrafonista: un viaggio in musica attraverso la memoria, attraverso la dimensione più intima delle emozioni passate. La musica di questa band è fortemente influenzata da quelli che sono gli “eroi” musicali del vibrafonista, da Pat Metheny a Brad Mehldau, passando attraverso Thelonious Monk, Bill Evans, Michel Petrucciani fino ad arrivare a rock band come Nirvana e Radiohead.
Gabriele Boggio Ferraris is one of the most active vibraphone player in Italy. Although young he has collaborated with many Italian and international jazz musicians among which Hindi Zara, Dave Douglas, Roy Paci, Stochelo Rosemberg, Ludovic Beier and many others. He founded UR Records, an independent record label. His new Quartet features some of the most stunning raising star from the Italian Jazz Scene: Massimiliano Milesi form Bergamo, Alessandro Rossi from Milan and Giacomo Papetti frorm Brescia. Their music combines languages and musical landscape from all over the world, and find his most prominent influences on the music coming from artist like Brad Mehldau, Pat Metheny and Gary Burton.
Giacomo Tantillo 4et
Giacomo Tantillo, trumpet; Andrea Rea, piano; Matteo Bortone, double bass; Enrico Morello, drum
Il Giacomo Tantillo 4et con un comune intento stilistico, consolidato dalle precedenti esperienze in campo musicale, propone un repertorio di composizioni dello stesso trombettista, che talvolta presenta sperimentazioni sonore di certo innovative e allo stesso tempo colte, insieme ad una serie di brani del trombettista Woody Shaw, innovatore del linguaggio jazz, spesso non sufficientemente rammentato nella storia della musica del ‘900. Il disco Water Trumpet è stato pubblicato lo scorso dicembre.
Water Trumpet is the latest album by the trumpet player Giacomo Tantillo. Conceived in the space of two years, between Sicily and the Berklee College of Music in Boston, Water Trumpet shines the audacious and visionary spirit of his compositions, which mix tradition and melodies with a Mediterranean flavor, imbued with a lyricism that makes them unmistakable.
Along with Tantillo’s trumpet, the album includes Andrea Rea at the piano, Matteo Bortone on double bass and Enrico Morello on drums, musicians who have enriched the project with their personal vision of music.
Video: https://youtu.be/ZvO1Gt2lZDQ
Hobby Horse
Dan Kinzelman, winds, percussion, voice, electronics; Joe Rehmer, bass, harmonium, voice, electronics; Stefano Tamborrino, drums, voice, electronics
Hobby Horse è un trio collettivo che nasce nel 2010, guadagnandosi subito notorietà per una tendenza ad oltrepassare i confini del jazz, attingendo liberamente ad altri generi fino a creare un proprio linguaggio originalissimo e difficilmente classificabile. Nei loro 8 anni di attività hanno prodotto 6 dischi, accolti con entusiasmo sia dalla critica che da un pubblico sempre più vasto e variegato, con oltre 200 concerti alle spalle nei club e festival più importanti di Europa e USA. La musica di Hobby Horse è un imprevedibile mix di stili e generi, incontro a tratti violento fra linguaggi musicali, passando dalla slam poetry a hip hop, bossa nova, psichedelia, prog rock, techno e musica da camera.
Hobby Horse is a progressive/experimental/crossover jazz trio based in Italy, figurehead of the rapidly developing new Italian jazz scene, but equally comfortable playing underground rock venues and dance clubs. During 8 years of intense activity, they have released 6 records to widespread critical acclaim, and their touring schedule has seen them perform over 200 shows in important festivals and clubs throughout Europe and the USA. Their music is a wildly unpredictable mix of styles, a melting pot of musical languages ranging from slam poetry to techno to psychedelic bossanova, prog rock, hip-hop and chamber music. Passing from hypnotic drones to violent explosions of noise, they manage to maintain an underlying sense of balance, shared exploration and discovery, sculpting their sets into an overarching form which maintains artistic coherence despite (or perhaps due to) the drastic contrasts it contains.
Video: https://youtu.be/6whLfHQNufQ
Luca Sguera AKA
Luca Sguera, piano, composition; Francesco Panconesi, tenor sax, electronics; Alessandro Mazzieri, bass, electronics; Carmine Casciello, drum
AKA compie una ricerca personale attraverso la ripetitività, la polifonia e l’esplorazione degli equilibri timbrici e ritmici del quartetto. Quest’idea, unita ad una particolare attenzione al suono di gruppo e filtrata dalle suggestioni primordiali della musica dei pigmei Aka, dà vita a composizioni in cui la scrittura dà forma all’improvvisazione libera. Questo progetto, nato a settembre 2017 nelle aule di Siena Jazz, ha debuttato il novembre dello stesso anno nella rassegna A Jazz Supreme presso la sala Vanni di Firenze ed ha già suonato in giro per l’Italia ed all’estero.
AKA was born born in September 2017 in Siena Jazz academy. The project carries on a personal research through repetitions, polyphony and the exploration of timbric and rhythmic balances within the quartet. Such an idea, merged with a particular focus on the sound of the band and filtered by suggestions of Aka Pygmies music, leads to compositions in which free improvisation is shaped by the written material.
Video: https://youtu.be/gc9qGg4Wfi0
Massimiliano Milesi OOFTH
Massimiiano Milesi, tenor sax, composition; Emanuele Maniscalco, synth.; Giacomo Papetti, Bass VI (bass guitar); Filippo Sala, drums
Il progetto OOFTH, del quale la Auand pubblicherà nel marzo 2019 il debutto discografico, trae ispirazione dalle atmosfere surreali e paradossali che permeano la novella The Ifth of Oofth dello scrittore di fantascienza Walter Tevis. Le composizioni originali del leader fanno spesso riferimento alle colonne sonore della fantascienza cinematografica: come nel racconto di Tevis, il flusso temporale si fa talvolta ambiguo e melmoso traghettando le immagini sonore da una situazione all’altra.
The OOFTH project, which will be released for Auand in 2019, is inspired by the surreal and paradoxical atmospheres that permeate the novel The Ifth of Oofth by the science fiction writer Walter Tevis. The original compositions of the leader often refer to the soundtracks of cinematic science fiction: as in Tevis’ story, the temporal flow becomes sometimes ambiguous and muddy, ferrying the sound images from one situation to another. The sidereal atmospheres generated by the electric instruments suggest the sense of disorientation experienced by the protagonists of the Tevis story.
Michele Tino Quartet
Michele Tino, sax; Simone Graziano, pianoforte e Fender Rhodes; Gabriele Evangelista, contrabbasso; Bernardo Guerra, batteria
Il quartetto di Michele Tino è frutto dei suoi anni di esperienza tra Olanda, Stati Uniti e Italia dove ha maturato studi, di ascolti musicali e di vita che hanno influito sulla sua composizione. Il repertorio che ne consegue rispetta questi anni di esperienza cercando di andare oltre la semplice giustapposizione di influenze e sonorità diverse, cercando invece un approccio compositivo che non si ponga limiti stilistici. Una forte matrice jazzistica che ha anche un respiro classico, ampie sezioni aperte tra spazi di improvvisazione e creazione collettiva.
Michele Tino is an Italian alto saxophonist based in Florence. After completing his musical studies abroad (Amsterdam and Philadelphia) he moved back to Italy in 2016, where he is currently working as a professional musician and he is widely recognized as a relevant new voice in the Italian young jazz scene. In this brand new project, featuring some of the most active and appreciated Italian young musicians, such as Simone Graziano on piano and rhodes, Gabriele Evangelista on bass and Bernardo Guerra on Drums, despite a clear Jazz background Tino pursues a more structured and contemporary-classical inspired compositional approach.
Video: https://youtu.be/LsnooodVyDQ
O-Janà
Ludovica Manzo, voice; Alessandra Bossa, piano, electronics
Il duo O-Janà combina elettronica, improvvisazione e songwriting in una maniera del tutto originale esplorando i percorsi che dalla forma chiusa conducono all’improvvisazione totale e viceversa, cercando di espandere i confini della forma canzone attraverso l’elettronica ed il cut-up sonoro. La larga frequentazione dei paesi scandinavi ha portato al duo una particolare attenzione all’impasto timbrico creato dalla fusione di suoni acustici ed elettronici e alle atmosfere dilatate che rivolgono lo sguardo proprio alla attuale scena nordeuropea. A questo si unisce una naturale risonanza del Mediterraneo che si manifesta nelle scelte melodiche, nella ricerca di un “lirismo” che si immerge nel mondo sonoro contemporaneo.
O-Janà (from the word Janara – “witch” in Neapolitan) is a duo that brings together singer Ludovica Manzo and electronic musician/pianist Alessandra Bossa, two composers and improvisers with different backgrounds. The combination of these two artists, each charged with spontaneity, curiosity and audacity, is exciting and the result of it is a music which moves from electronics to songwriting to free-improvisation. Their album “Inland Images” is a label-free journey between icy abstraction and vibrant pulsation through boundless territories, where song, melody and chamber music find a place along with neoclassical and jazz nuances. The entire album is a life story lived by the artists who have established a dialogue from very distant places and latitudes, and this is why it is a work of contemporary and international breath.
Piero Bittolo Bon Bread&Fox
Piero Bittolo Bon, alto sax, clarinets, flauts, composition; Filippo Vignato, trombone; Glauco Benedetti, tuba; Alfonso Santimone, piano, electronics; Andrea Grillini, drums
“Non c’è niente di convenzionale in questa musica. E basandosi sulla sua storia passata, la normalità non è qualcosa che ci si aspetterebbe da un progetto di Piero Bittolo Bon. Resta il fatto che una delle caratteristiche emblematiche della sua musica, impegnativa ma stimolante, è che Bittolo Bon rende facile rapportarcisi, e l’unico ostacolo è capire cosa diavolo stia succedendo. E questo ‘ostacolo’ è anche ciò che rende questa musica davvero divertente. ” (Dave Sumner, Bird Is The Worm, novembre 2016)
“There’s nothing conventional about this music. And based on past history, normalcy is not something one should expect from a Piero Bittolo Bon project. But an abiding characteristic of his challenging music is that Bon makes it easy connect to with it, and the only obstacle is in figuring out what the hell is going on. And that ‘obstacle’ is also what makes this challenging music seriously fun.” (Dave Sumner, Bird Is The Worm, November 2016)
Rosa Brunello SoloNude
Rosa Brunello, upright bass, electronics, fx, loops, voice
Dialoghi interiori, parole sussurrate, parole gridate, frequenze elettriche e distorte: la musicista Rosa Brunello si mette a nudo e si ritrova sola, con il suo contrabbasso e la voce a farle compagnia, tra improvvisazione e composizioni originali, alla ricerca di forme sonore, atmosfere e melodie dal gusto utopiche.
The unexpected sounds, images, scenes that enrich each new production of Rosa Brunello always bring the ability to enjoy nature and art. The spiral research for sound does not aim to change, on the contrary, it is to avoid moving away from beautiful things, from blue skies, clouds and dew.