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Lettera di Simone Graziano

Lasciare la presidenza di Midj mi costa molta fatica ma sento sia arrivato il momento.
Avrei 10 mesi ancora ma il tempo interiore ha poco a che vedere con i mandati ufficiali, e il tempo dedicato a MIDJ è stato tanto ed intenso. Sento però che ora è necessario un cambiamento per l’Associazione, un rinnovamento.
Quando ho iniziato il mio mandato, il mio primo mandato, era maggio 2018, il direttivo si riuniva circa una volta ogni due mesi in presenza, non esistevano gruppi whatsapp ci si scriveva molte email, vero. Ma l’impegno seppur intenso, mi consentiva di portar avanti la mia carriera e la mia vita privata.
Con la pandemia, abbiamo iniziato ad aver riunioni da almeno 2h, una volta la settimana, a cui si aggiungevano le riunioni della Federazione, e quelle del FAS anch’esse circa una volta la settimana; poi gli incontri istituzionali con il Mic, Maeci, Siae, Nuovo Imaie; gli incontri interassociativi; le telefonate dei vari membri del direttivo e/o dei presidenti delle altre associazioni;
la creazione del programma il tempo delle idee 8 puntate in 2 mesi, la gestione dei comitati regional; le newsletter; i post su facebook/instagram…
il numero di email, messaggi whatsapp, facebook, ecc è indicibile, vi basti sapere che ero arrivato a circa 10h di tempo di utilizzo medio del cellulare al giorno. Scrivevo email la mattina alle 6.00, così come la notte alle 2.00, eravamo tutti sempre sul pezzo, sempre, se non rispondevi ad una email entro un’ora venivi sollecitato a farlo.
A giugno 2020 anziché ritirarmi e riprendere la mia carriera mi ricandido alla guida di midj, e vengo rieletto…quasi un plebiscito: 96 voti su 110 votanti. Penso non potrà mai esser faticoso come durante il lockdown. Mi sbaglio perché ad ottobre la situazione riprecipita di nuovo, si riparte, peggio di prima, perché a sto giro, c’è molta più stanchezza da parte di tutti, e meno, molta meno, fiducia nel futuro. Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per tutelare i lavoratori dello spettacolo, per consentire a questa categoria così poco considerata, di poter avere delle indennità. E ci siamo fatti sentire, eccome. Abbiamo fatto una petizione “VeleSuoniamo” che ha avuto circa 70.000 firme, fate voi.
Il nuovo direttivo di Midj è fantastico, efficiente e dinamico e soprattutto tiene bene il passo coi tempi e con tutte le cose che devono essere fatte. Troppe come al solito: in soli sei mesi facciamo una nuova edizione de Il Jazz italiano per le terre del Sisma, di cui son stato direttore artistico, una nuova trasmissione, 4 nuovi bandi, (Vivere all’italiana, NGJ, Bando Giachero, Una Striscia di terra feconda), entriamo nella associazione dei musicisti europei, costituiamo i comitati regionali, ognuno con le rispettive esigenze; i due Jazz Day a scuola da casa e dal palco.
A livello personale mi nasce un secondo figlio, inizio ad insegnare al conservatorio, registro 7 dischi in circa 6 mesi, di cui uno in piano solo. Tutto questo in piena pandemia. A maggio finisco in “villeggiatura” per tre settimane all’ospedale, forse avevo chiesto troppo a me stesso. Ho rischiato di morire va detto chiaramente e mi è andata di lusso. Qualche altro giorno e probabilmente non sarei qui a scrivere queste righe.
Da allora, sono tornato alla vita di prima con ancora più energia ed entusiasmo ma ho capito che non posso fare Superman, perché ce n’è uno e non sono io.
Nell’ultimo periodo gli impegni didattici, familiari e artistici hanno ridotto notevolmente il mio tempo per la “cosa pubblica”, impedendomi di svolgere l’attività di presidente come si dovrebbe.
Avrei potuto “rimanere attaccato alla poltrona”, ma non sono quel tipo di persona e visto l’amore che ho dedicato a Midj è arrivato il momento di farmi da parte per far in modo che l’associazione prosegue alacremente il suo cammino.
Sono convinto che la persona che subentrerà a me, sarà spinta dalla stessa passione di fare il bene della collettività che mi ha mosso in questi anni.
Fare il presidente significa principalmente saper far sempre un passo indietro per tutelare gli interessi pubblici a svantaggio degli interessi personali: ho rifiutato svariati concerti, partecipazioni a commissioni e a bandi che mi avrebbero permesso di portare la mia musica a giro in italia e in europa, tutto ciò affinché venisse onorato un principio etico di separazione tra il me artista e il me presidente.
La lista delle persone da ringraziare in questi anni sarebbe lunghissima: cito tutti i membri dei direttivi che mi hanno sostenuto in questi anni, tutti gli associati e i collaboratori esterni all’Associazione ma essenziali come Cristina e Valentina, e poi Ada, Paolo e Corrado.
Sebbene mi dimetta, rimarrò il primo sostenitore di Midj, della Federazione e del futuro presidente affinché si portino a termine tutte le battaglie iniziate in questi anni.
Vi abbraccio
Simone Graziano
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