In vista dell’Assemblea dei soci prevista in data 5 giugno ore 10.30 su Zoom, in cui verrà eletto il nuovo Consiglio Direttivo, vi presentiamo i candidati:
Diego Borotti
Diego Borotti, Torino 01-11-1962, saxofonista, compositore, didatta, jazz promoter, co- direttore artistico di Torino Jazz Festival e Torino Jazz Festival Piemonte dal 2018. Appartengo alla prima generazione che ha tentato, dalla fine degli anni 70 in poi, di fare del jazz un mestiere. Abbiamo attraversato da pionieri il deserto ma abbiamo sempre avuto chiara l’importanza dell’associazionismo come presidio culturale ed espressione organizzata di una comunità culturale vivace e creativa. Così, passando dalla dirigenza di numerose associazioni cittadine a quelle nazionali (AMJ), metto a disposizione la mia esperienza nel settore, nella direzione del riconoscimento istituzionale della nostra musica e dei nostri musicisti coltivando un rapporto diretto con enti locali e Ministero, senza mediazioni, raccogliendo il testimone dei predecessori che hanno lavorato efficacemente in questa direzione. I rapporti collaborativi con i festival italiani e con la federazione dei jazz club sono parte della mia visione che considera ciascuna di queste parti una componente della filiera produttiva del jazz piuttosto che controparti con le quali condurre battaglie sindacali fuori tempo. La fluidità generata dalla pandemia può favorire avanzamenti significativi, già in corso, se abbandoniamo un corporativismo “chiuso” e divisioni anacronistiche tra cultura jazz “alta” e “bassa”.
Eugenia Canale
Il panorama generale del jazz italiano contemporaneo è un mosaico di realtà diverse, ognuna delle quali racchiude in sé un grande potenziale che fatica però ancora ad esprimersi per quello che varrebbe per una serie di problematiche che da tempo lo ostacolano. In questo programma si elencano alcune delle principali priorità.
1) Stesura e condivisione di un codice deontologico vincolante della categoria.
2) Avvio delle classi di concorso per strumento jazz nei licei musicali.
3) Unificazione dell’IVA al 4% per l’attività professionale in ambito didattico, concertistico e del mercato discografico.
4) Istituzione di tavoli negoziali su base contrattuale tra musicisti e Confesercenti.
5) Strategie concrete ed efficaci per combattere la disparità di genere nel settore.
6) Supporto mediatico ed economico alle piccole e valide realtà di Jazz Festival locali.
7) Iniziative mirate a stimolare e supportare a livello professionale le nuove generazioni jazz.
8) Opera di divulgazione a livello locale e nazionale, in particolare in ambito scolastico, per stimolare la curiosità e avvicinarsi a un pubblico nuovo ed eterogeneo.
Leonardo De Lorenzo
Sono Leonardo De Lorenzo e penso di essere tra i primi soci di MIDJ, fin da quando è nata. Ho partecipato come socio-musicista a varie manifestazioni e come referente regionale per la Campania, alla vita dell’associazione, cercando sempre di portarne avanti il senso, l’utilità, l’essenza che un’associazione come questa, ha e deve avere. Io non propongo alcun programma, perché penso che le azioni già varate da MIDJ, i tanti progetti, sia prettamente artistici che legati alla fiscalità, al diritto al lavoro e al riconoscimento della nostra professione negli ambiti istituzionali più alti, siano già stati fatti. Ho acquisito molta esperienza come referente regionale e dalla mia posizione di musicista e docente di conservatorio, posso avere più visuali di quella che è la situazione attuale della musica jazz in Italia. Spero quindi, di poter continuare a collaborare con MIDJ dalla stanza principale, cercando di potenziare i progetti già in corso e proponendo nuove idee, se necessario.
Alessandro Fedrigo
Ho deciso di ricandidarmi perché in questi ultimi anni l’associazione abbia aperto delle vie importanti che potranno cambiare la vita artistica di tutti i musicisti di jazz in Italia, è importante che si continui e si raggiungano i risultati. La cosa più importante è la battaglia per l’approvazione del nuovo codice dello spettacolo ovvero la legge 2318 che cambierà radicalmente le nostre modalità di lavoro. In sintesi questo significherà: semplificazione fiscale e previdenziale, il riconoscimento della multiformità della nostra attività e il riconoscimento dell’intermittenza del nostro lavoro. E’ di fondamentale importanza lavorare all’interno di UNISCA perchè i diritti dei jazzisti siano riconosciuti. La seconda cosa importantissima è che abbiamo ottenuto uno sportello di export office per tutti i musicisti italiani. Sarà importante verificare che vada in funzione e che produca gli effetti sperati. Dobbiamo produrre un percorso organico per i musicisti di tutte le età perchè la nostra musica si possa esportare in modo concorrenziale. L’opera di valorizzazione della figura del musicista italiano e la relazione con le istituzioni del jazz e dello Stato Italiano deve essere costante e continua. Vorrei che MIDJ fosse l’associazione di tutti i musicisti di jazz, che producesse nuove opportunità per una comunità in costante evoluzione.
Michela Lombardi
Mi candido al Consiglio Direttivo di MIDJ 2022-24 con il proposito di:
– Proseguire la mia rappresentanza di MIDJ presso VJME Voice For Jazz Musicians in Europe, dove l’operato di Anais Drago e mio hanno ricevuto il plauso della fondatrice di VJME Fleurine Verloop Mehldau (BIM PRO);
– Proseguire la comunicazione con i coordinamenti regionali, per intensificare la quale gestisco da alcuni mesi una lista broadcast da me creata e fornisco supporto per la comunicazione sui social media;
– Proseguire il mio impegno per una maggiore equità di genere, che già ha dato come frutti la creazione assieme a Jazzmine.eu della piattaforma DIJITA e di una speciale targa per i festival virtuosi;
– Dare inizio a cicli di incontri nelle Scuole di Musica di ogni settore e grado per far conoscere l’attività e gli scopi di MIDJ e al contempo offrire esperienza e formazione per le nuove generazioni di musiciste e musicisti di jazz.
Simona Parrinello
Sono Simona Parrinello, faccio parte del direttivo in carica, al mio primo mandato, e dalla nascita dell’associazione ho partecipato attivamente alla vita associativa già all’interno del coordinamento regionale della Lombardia. La mia volontà primaria è sempre stata quella di far sentire la mia voce e portare la voce di tutti coloro che avessero volontà di condividere riflessioni, stimoli, visioni, critiche costruttive, proporre iniziative, confronti e crescita. Sono stati due anni molto impegnativi, in cui abbiamo lavorato con passione e senza tregua. Il periodo pandemico ci ha richiesto di acquisire competenze e confrontarci con tantissime delle realtà che operano nello spettacolo dal vivo, unendoci a loro in battaglie fondamentali come: la tutela del lavoro, il riconoscimento dell’intermittenza, il riconoscimento dell’unica figura fiscale e previdenziale, la semplificazione, e molto altro. Importantissimo e prezioso in questo ambito il lavoro fatto all’interno di UNISCA. Siamo un direttivo eterogeneo, coeso e appassionato e sono personalmente fiera del lavoro fatto perché come ci eravamo ripromessi, oltre a perpetrare il dialogo con le istituzioni, abbiamo fatto il possibile per informare, formare, divulgare, ascoltare e coinvolgere la base e territori. Una piccola rivoluzione interna è avvenuta. Questo mandato chiude per me con la sensazione che qualcosa d’importante si stia muovendo sia nell’interlocuzione con le istituzioni sia nel dialogo fra le realtà che costituiscono il mondo del jazz italiano, per costruire una realtà più virtuosa ed equa che torni a mettere al centro il musicista. Il lavoro da fare è ancora molto ma questo è sicuramente un momento di buone opportunità per diventare più solidi e consapevoli. Con senso di responsabilità e passione ho quindi deciso di mettermi ancora a disposizione dando il contributo che potrò, oggi con maggior consapevolezza in merito alla complessità della realtà e alla molteplicità degli interlocutori.
Francesca Remigi
Partecipare al direttivo di MIDJ sarebbe per me un’importante opportunità di condivisione di un’esperienza più internazionale del mondo del jazz del giorno d’oggi. Sensibilizzare a tematiche di gender balance, di jazz without patriarchy, e di rappresentanza delle minoranze etniche e di genere tramite webinar ed incontri, oltre ad utilizzare policies volte al sostegno e all’inclusione delle minoranze come metodo di selezione a bandi e ad altre iniziative, saranno sicuramente punti chiave del mio mandato. È mio obbiettivo cercare di ampliare il network del jazz italiano non solo a livello europeo ma anche a livello mondiale. Grazie alle mie connessioni in America Latina e negli States mi piacerebbe creare opportunità di collaborazione (sia da un punto di vista educativo che performativo) fra MIDJ e altre istituzioni/associazioni internazionali, oltre a potenziare l’iniziativa A.I.R con nuovi contatti di Istituti Italiani di cultura e a continuare la collaborazione con Italia Music Export. Di fondamentale importanza sarà anche continuare a lavorare all’apertura di uno sportello ministeriale dedicato all’export del jazz italiano nel mondo, e all’applicazione dell’ indennità di discontinuità per gli artisti. Come ultima cosa, sarò a completo supporto di attività che coinvolgano i giovani jazzisti italiani, oltre a promuovere il jazz italiano (di giovani e meno giovani) sul territorio nazionale, sostenendo programmazioni di festival equilibrate tra musicisti locali e stranieri.
Giulio Scognamiglio
Sono Giulio Scognamiglio, musicista, formatore, organizzatore di concerti, esperto di turismo. Sono laureato in lettere moderne con specializzazione in Etnomusicologia e mi sono sempre interessato agli aspetti antropologici e culturali della musica di derivazione afroamericana. Mi candido per integrare le competenze presenti nel direttivo uscente con quelle trasversali che appartengono alle esperienza naturate in ambiti diversi
Credo che Midj si debba rafforzare in alcuni punti:
– Stabilire un senso di urgenza tra i musicisti per capire che stare dentro una associazione vuol dire un aumento delle proprie capacità culturali, organizzative e di opportunità
– Definire una visione a medio e lungo termine e “fotografare” le motivazioni per cui un musicista debba iscriversi alla nostra associazione
– Essere lì dove c’è la musica suonata
– riformarsi sempre di più per poter intercettare opportunità fuori dagli ambiti tradizionali per la produzione della musica jazz
– Parlare con i territori, le amministrazioni locali, le Proloco per integrare proposte culturali legate alle rassegne di musica jazz, con coinvolgimento delle scuole e dei docenti locali, con le opportunità che il territorio offre in termini di esperienze e di ricettività
– revisionare il concetto di gruppi regionali da gruppi del territorio, senza dimenticare una funzione utile sul territorio, in competenze, che interagiscano per portare a casa progetti, idee basando tale lavoro non sulla localizzazione ma sulle capacità specifiche.
Susanna Stivali
Mi candido con il proposito di:
– Continuare a dare il mio sostegno dopo la mia esperienza all’interno del Coordinamento Regionale Lazio che mi ha dato l’occasione di crescere e collaborare con colleghi ed un direttivo attivo ed attento. L’idea è quella di aiutare il Midj a crescere a livello nazionale sia per di visibilità che per numeri;
– Sostenere il Midj nell’ ideazione e creazione di progetti per bandi;
– Portare Midj all’interno dei Conservatori con incontri dedicati alle nuove generazioni di musicisti e musiciste;
– Proseguire il mio impegno sull’equità di genere all’interno del mondo del jazz e, più in generale, della musica italiana, sul quale sono già attiva da anni grazie alla creazione, assieme a Jazzmine.eu, del report Contiamoci, della piattaforma DIJITA e del premio per festival virtuosi e sensibili al tema.
Max Trabucco
Mi chiamo Max Trabucco e sono un batterista di Treviso. Da anni sono iscritto all’associazione Musicisti Italiani Di Jazz e in quest’ultimo ho fatto da referente per quanto riguarda la mia regione. Spesso mi capita di ragionare sulla situazione della nostra categoria in Italia e di continuo mi pongo domande che purtroppo non riescono ad avere risposta. Penso che se tutti noi riuscissimo ad unire le forze per un grande obiettivo comune, potremmo raggiungere dei risultati concreti abbastanza velocemente. Far sentire la nostra voce tramite un’associazione è fondamentale. Avere un tramite, una facciata che ci rappresenti e che faccia sentire le nostre esigenze è il primo importante passo per lo sviluppo della nostra categoria nella società. Con queste poche righe, vorrei esprimere il desiderio di entrar a far parte del direttivo di questa associazione, perché mi sento in dovere di far qualcosa per la nostra – sempre precaria – condizione. Metterò a disposizione il mio tempo e le mie risorse per raccogliere idee, informazioni e consigli che possano migliorare la nostra situazione.
Giulio Visibelli
Mi chiamo Giulio Visibelli e mi candido a far parte del direttivo Midj per le elezioni dell’anno 2022. Il mio programma prevede un sostegno al programma fino adesso perpetuato dal precedente Direttivo che dobbiamo ringraziare per il lavoro svolto e che ha prodotto risultati lusinghieri. In aggiunta vorrei spingere il più possibile perchè il codice etico presentato da Claudio Angeleri all’interno del coordinamento Lombardia sulla base di quello prodotto da Note Legali venga condiviso in primis da tutte le rappresentanze di Midj e poi presentato all’intera Federazione. Credo inoltre che si debba trovare un punto d’incontro con l’associazione dei jazz club per circuitare le numerose e validissime proposte musicali di tutte le realtà territoriali. L’associazione Midj deve acquisire un rapporto privilegiato con i festival e con i Jazz Club. Dopo tutto senza i musicisti tutto ciò non esisterebbe!!!! E’ fondamentale che si riconosca il ruolo fondamentale dei nuovi linguaggi nel percorso della formazione didattica musicale e credo che Midj abbia un ruolo comprimario nella promozione e gestione delle risorse. Inoltre il coordinamento Lombardia si è fatto promotore di un catalogo di progetti da realizzare in collaborazione con le Bande e vorrei che fosse esteso a tutto il territorio nazionale.